Equilibrium. Patterns of Azerbaijan

Padiglione dell’Azerbaigian alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia

EQUILIBRIUM. PATTERNS OF AZERBAIJAN

a cura di Nigar Gardashkhanova

Arsenale, Campo della Tana, Castello 2127/A – 30122 Venezia
10 maggio – 23 novembre 2025
Orario: 9:00 – 19:00
Chiuso i 25 e 26 dicembre 2025, 1 gennaio 2026

Per la sua prima partecipazione alla 19. Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, la Repubblica dell’Azerbaigian presenta la mostra Equilibrium. Patterns of Azerbaijan. Il Padiglione è organizzato congiuntamente dalla Fondazione Heydar Aliyev e dal Ministero della Cultura della Repubblica dell’Azerbaigian, con il sostegno dell’Ambasciata della Repubblica dell’Azerbaigian presso la Repubblica Italiana. Sarà aperta al pubblico dal 10 maggio al 23 novembre 2025 presso la sede espositiva Castello 2127/A, vicino all’Arsenale.

La mostra, curata da Nigar Gardashkhanova, si ispira al tema Intelligens. Natural. Artificial. Collective, su proposta di Carlo Ratti, curatore della 19. Mostra Internazionale di Architettura. Promuove pratiche di progettazione innovative a fronte della crescente crisi climatica. I principali progetti che saranno esposti dal Padiglione dell’Azerbaigian seguono il concetto di “Rigenerare. Innovare. Preservare.” Commissionato da Rashad Aslanov, il padiglione include i progetti dell’Azerbaijan Development Company (ADEC), Simmetrico Architettura, Adalat Mammadov e Novruz Mammadov.

La curatrice della mostra spiega: “Focalizzando l’attenzione sulla rigenerazione di un nuovo stile di vita verde attraverso l’innovazione, preservando al contempo il patrimonio culturale, ogni opera enfatizza l’importanza della solidarietà e della fiducia tra le gens (persone) come motori vitali per l’efficacia di qualsiasi forma di intelligenza.”

In sintonia con questo approccio, il Padiglione presenta una selezione di progetti per ciascun tema che sottolineano come i valori tradizionali, associati a pratiche moderne e sostenibili, possano creare un equilibrio armonioso tra passato e futuro, promuovendo un mondo più verde e più connesso per tutti.

L’Azerbaijan Development Company (ADEC), nell’ambito del tema “rigenerare”, espone il progetto Città Bianca di Baku, un’ambiziosa iniziativa di riqualificazione urbana che trasforma la “Città Nera”, un tempo cuore dell’industria petrolifera dell’Azerbaijan, fortemente industrializzata e degradata dal punto di vista ambientale, in un quartiere moderno e sostenibile. Nell’ambito del progetto, ADEC presenta anche il Ponte della Città Bianca di Baku, una struttura simbolica che rappresenta la connessione, la trasformazione e il progresso, sottolineando la transizione del distretto da un passato industriale ad un futuro sostenibile grazie allo sforzo collettivo.

Simmetrico Architettura, nell’ambito del tema “innovare”, espone il progetto per il Parco della Vittoria, un progetto monumentale a Baku che fonde architettura moderna e patrimonio culturale. Il parco si erge a simbolo dell’orgoglio nazionale, esprimendo la forza e la solidarietà del popolo azerbaigiano. Attraverso questo progetto, Simmetrico Architettura dimostra come un design innovativo possa onorare la storia, promuovere la forza collettiva e creare spazi sostenibili e significativi per il futuro, sottolineando il potere dell’unità nell’affrontare le difficoltà.

Adalat Mammadov, nell’ambito del tema “preservare”, illustra il progetto per la Moschea di Zangilan, un intervento di restauro monumentale che fonde elementi architettonici tradizionali del Karabakh con linee moderne. La moschea simboleggia la fusione tra passato e presente, preservando l’eredità religiosa e riflettendo la resilienza e la determinazione della comunità. Attraverso questo progetto, ci dimostra come l’architettura possa ripristinare i punti di riferimento culturali e rafforzare i legami comunitari, rispettando al contempo la bellezza naturale del paesaggio circostante.

Novruz Mammadov, in qualità di artista invitato, espone un’installazione intitolata Mugham Trio nel corte interna dell’area espositiva. L’opera illustra il ricco patrimonio culturale dell’Azerbaigian e trae ispirazione dall’ambiente naturale, creando un dialogo armonioso tra tradizione e natura.

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